Storia e tecniche
L’ipnosi è stata conosciuta e descritta fin dall’antichità, veniva utilizzata e, lo viene tutt’ora in riti sciamanici, per eliminare dal corpo malesseri di natura sconosciuta, che noi riconosciamo come malesseri psicologici.
L’ipnosi per il benessere psicologico, così come la conosciamo oggi, ha una storia piuttosto recente, portata alla ribalta per fronteggiare l’isteria dal medico tedesco Franz Anton Mesmer nel tardo settecento, ha poi subito un’importante battuta d’ arresto fino a tempi molto vicini a noi.
Da Mesmer in poi, l’ipnosi è stata oggetto di studi, ma praticata da pochi, quasi esclusivamente da chirurghi per aiutare i pazienti durante interventi difficili. L’ipnosi ha poi avuto un guizzo d’interesse da parte del padre della psicoanalisi Sigmund Freud e dai membri della sua “Scuola di Vienna”, ma poi l’ipnosi proseguì il suo percorso in sordina, conosciuta e praticata da pochi. Arriviamo poi agli anni ‘40 del novecento, quando negli Stati Uniti d’America il governo si trova a dover affrontare il problema della propria gioventù che, ritornava in patria dalla guerra distrutta dai disturbi postraumatici da stress provocati dalla guerra si trova inabile al lavoro e a condurre una vita normale. Quindi vengono allestite enormi strutture e persino navi dove radunare queste enormi quantità di giovani distrutti dagli orrori della guerra per essere trattati da una schiera d’ipnotisti reclutati appositamente. Il successo di questa iniziativa è documentato nel documentario “Let there be light” di John Huston. Da allora l’ipnosi ha cominciato a progredire rapidamente, fino a diventare materia di studio nelle università di mezzo mondo.
Ipnotisti leggendari come Milton Erickson, Michael Yapko e Roy Hunter hanno portato i benefici dell’ipnosi al grande pubblico e, insieme a tanti altri studiosi hanno contribuito alla formazione di migliaia di ipnotisti e allo sviluppo di oltre cento tecniche usate con successo ai nostri giorni.
L’ipnosi regressiva
L’ ipnosi regressiva consiste nel portare, in stato di ipnosi, una persona indietro nel tempo, generalmente alla ricerca di eventi traumatici o sensibili che hanno scosso la persona alterandone il corso normale della vita. Andando indietro nel tempo si trovano eventi ed emozioni che sono stati nascosti o velati dal subconscio e, affrontandoli con l’ ipnosi regressiva, senza il coinvolgimento emotivo della prima volta, la mente lavora per rielaborare i fatti, arrivando a rimuovere alla radice la causa dei problemi.
L’ utilità dell’ ipnosi regressiva è enorme, anche per coloro i quali non manifestano problemi post-traumatici. Anche in assenza di traumi, tutti noi ci portiamo comunque dietro un bagaglio di eventi dolorosi o spaventosi, elaborarli meglio, con l’ aiuto dell’ ipnosi regressiva aiuta a trovare maggiore serenità.
L’ipnosi regressiva è sicuramente il grande punto di forza nell’ esercizio dell’ ipnosi ed è senza dubbio lo strumento più potente di cui dispone per affrontare la maggior parte delle difficoltà che ognuno di noi si è trovato ad affrontare.
L’ipnosi regressiva nelle vite passate
L’ipnosi regressiva nelle vite passate ormai da tanti anni è universalmente conosciuta e suscita grande curiosità e anche un po' di timore.
Grazie all’ enorme diffusione dei libri dello psichiatra americano Brian weiss, l’ ipnosi regressiva nelle vite passate è diventata oggetto di film e studi speculativi arrivando a farsi conoscere dal grande pubblico, diventando così oggetto di interesse e conversazione.
Riguardo all’ ipnosi regressiva nelle vite passate poche sono le certezze, la più importante è che questo tipo di ipnosi produce effetti benefici dei quali chi vi si sottopone può in breve tempo rendersi conto, come migliorare e mettere meglio a fuoco i propri obiettivi e ad avere un abbassamento di ansia e stress.
Quello che a tutti piacerebbe sapere è se l’ esperienza che facciamo durante l’ ipnosi regressiva nelle vite passate è reale o meno, ovvero se veramente abbiamo vissuto quella vita passata. A questo interrogativo non c’è risposta, rimane una bellissima esperienza che lascia strascichi positivi nella vita quotidiana.
Dialogo Gestalt in ipnosi
Nei primi anni del ‘900, lo psicologo ceco Max Wertheimer, elaborò la teoria per la quale il problema psicologico si ottiene attraverso la ristrutturazione dei dati. Da allora quella che viene chiamata teoria Gestalt è diventata fondamentale in psicologia e viene insegnata nelle università di tutto il mondo. La ristrutturazione dei dati avviene attraverso una rielaborazione delle motivazioni che portano a comportamenti disturbanti, o la rielaborazione di fatti che creano disagi o sensi di colpa e molte altre situazioni problematiche. Il dialogo Gestalt in ipnosi è estremamente efficace e viene utilizzato principalmente per risolvere conflitti irrisolti e conflitti interiori.
Il dialogo Gestalt è così diffuso, che molto spesso viene praticato sotto il nome di dialogo delle voci.
Nell’ambito di un percorso completo di ipnosi, quello in più sedute, il dialogo Gestalt in ipnosi viene generalmente effettuato almeno una volta, oppure può essere inserito durante una seduta a tecnica mista.
Miti e realtà
Quando parliamo di ipnosi, immediatamente pensiamo a qualcosa di pericoloso, estremo, che può portarci a perdere la volontà e la dignità, niente può essere più lontano dalla realtà. Durante lo stato di ipnosi la mente continua ad esercitare le proprie funzioni, anzi le esercita al meglio, come forse non aveva mai fatto prima quindi, in ipnosi ogni cosa contraria alla volontà o alla morale viene immediatamente rigettata senza produrre alcun effetto. Quello che noi vediamo negli spettacoli teatrali e televisivi è semplicemente uno spettacolo, le persone non sono in ipnosi e mettono in scena ciò che hanno concordato per impressionare il pubblico. In ipnosi la persona è libera di fare e dire sollo quello che desidera senza alcuna forzatura.
Un’ altra cosa che ci viene subito in mente parlando di ipnosi è la programmazione, altro mito da sfatare. In ipnosi si aprono le porte dell’inconscio alla comunicazione, dando così spazio alla mente intera di liberare la propria creatività dando vita a nuove idee e progetti che sono esclusivo frutto della mente della persona e non possono essere suggeriti dall’ ipnotista. Ogni persona è un individuo e ragiona nel proprio unico modo, per cui, in ipnosi la mente crea secondo il proprio modo di essere, di pensare e secondo le proprie esperienze ed aspirazioni portandoci verso quello cui siamo più inclini. Nessuna mente può essere programmata, tantomeno in ipnosi, la persona deve essere libera di prendere il proprio destino nelle proprie mani secondo le modalità che le sono più congeniali e realizzabili.
Pensando allo stato di ipnosi,una paura che ci assale è quella di non svegliarsi o non sentirsi padroni del proprio corpo, altra considerazione errata. Tanto per cominciare, in ipnosi leggera si è estremamente rilassati ma svegli, in ipnosi profonda si entra ed esce dal sonno ma senza mai cedervi completamente. In ognuno dei due casi viene mantenuto il completo controllo sulle proprie funzioni, semplicemente si sceglie di cedere all’ipnosi profonda ed al rilassamento per ottenere maggiori benefici e alla fine ci si sveglia completamente, riposati e rilassati.
Un altro mito da sfatare riguardo all’ ipnosi è quello dell’ età, premesso che l’ ipnosi è una pratica assolutamente innoqua ed indolore, per sottoporsi ad ipnosi non è mai troppo tardi. Molti pensano che “quel che è fatto è fatto”, invece non è così, non è mai troppo tardi per ottenere senza alcuno sforzo un po' di aiuto per affrontare meglio la propria vita, non importa quale sia il problema che ci affligge, c’è sempre tempo per affrontarlo in modo dolce con l’ ausilio dell’ ipnosi.
Un altro mito da sfatare sull’ipnosi è quello che riguarda l’ ipnotizzabilità. Chiunque è ipnotizzabile, il grado di ipnotizzabilità dipende esclusivamente dalla nostra volontà. Se concediamo la nostra fiducia all’ ipnotista e ci lasciamo andare, scivoliamo rapidamente in ipnosi, se opponiamo resistenza, occorre più tempo. Non si entra in ipnosi senza consenso e, se qualcuno è deciso ad opporre resistenza non si ottiene nulla, è quindi meglio che pratichi prima esercizi di rilassamento e respirazione se vuole fare ipnosi.